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Inchiostri pigmentati e dye based: quali sono le differenze?
Il mondo della stampa ci ha insegnato come ci siano tantissime possibilità diverse per ottenere un effetto desiderato; in questo articolo vogliamo parlarvi della differenza tra inchiostri pigmentati e Dye Based. Le stampanti inkjet sono conosciute per la loro capacità di stampare tanto a colori quanto in bianco e nero e sono in grado di utilizzare tanto gli inchiostri pigmentati quanto quelli Dye Ink. Ma quali sono le differenze e le singole caratteristiche? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Inchiostro pigmentato: cos’è e quali sono le caratteristiche
Possiamo definire il pigmento la sostanza colorante che non è solubile in acqua. Questa soluzione fa in modo che l’inchiostro a pigmenti riesca ad aderire alle superfici umide lasciando un colore vivace e che non necessiti ulteriore tempo per solidificarsi. Perché sceglierlo? Non ha alcuna alterazione in base alle condizioni dell’ambiente e riesce a rendere in modo impeccabile in qualsiasi condizione climatica, indipendentemente da calore o umidità. C’è solo un caso in cui l’inchiostro a pigmenti può non soddisfare le aspettative e dipende dalla tipologia di carta: quando si stampa su foglio lucido, soprattutto in caso di presenza di micrograffi, il risultato potrebbe non essere soddisfacente.
Le stampanti Epson e i modelli di stampanti HP hanno utilizzato tra i primi la tecnologia di stampante con inchiostri a base di pigmenti. In questo caso la composizione è differente da quella Dye Based: i pigmenti sono messi in sospensione all’interno di un liquido e hanno una dimensione di pigmento fino a 500 volte più grande di altri coloranti. Tra i benefici di questa scelta, oltre al resistere all’umidità c’è anche quella di resistere alla luce: non importa che ci sia la presenza di raggi ultravioletti, l’inchiostro non subirà alterazioni e continuerà a garantire ottime prestazioni.
Questa scelta è la preferita dalle stamperie professionali, da uffici che cercano stampe di qualità e da chi ha bisogno massima resa ma sottolineiamo anche come questo prodotto abbia prezzi più alti rispetto all’altra scelta.
Inchiostro Dye Based: cosa sono e quali sono le caratteristiche
Gli inchiostri Dye Based invece hanno anch’essi una soluzione insolubile in acqua ma si distinguono dai precedenti per la capacità di penetrare nella carta grazie all’utilizzo di acqua nelle soluzioni ad inchiostro. Nonostante questo processo, la carta non subisce alterazioni e fa in modo di garantire un’ottima resa anche su superfici lucide. In questo caso la resa viene meno però qualora la superficie fosse umida; le prestazioni si abbassano e spesso ci si trova in mano una stampa più sfocata e meno nitida.
Possiamo dire che storicamente si tratta del primo inchiostro utilizzato all’interno delle stampanti inkjet; l’inchiostro a base di coloranti viene realizzato scegliendo una soluzione disciolta in un liquido come l’acqua e poi stampato a seconda del design richiesto. Si tratta di un prodotto estremamente sensibile non solo all’umidità ma anche ai raggi UV. Sono meno costosi dei precedenti e sono utilizzati soprattutto in ambienti come gli uffici o vengono scelti da fotografi amatoriali.
Pigmenti VS Dye Based: quale scegliere?
Molto probabilmente ora vi starete chiedendo quale sia più opportuno acquistare tra inchiostro pigmentato e modelli Dye Ink. La differenza la fa chiaramente l’utilizzo che desiderate farne, le vostre esigenze e la tipologia di stampante o carta su cui desiderate lavorare. Se possiamo definire l’inchiostro pigmentato una soluzione piuttosto efficace e versatile, non possiamo non dirvi che si tratta anche della soluzione più costosa. Nonostante il prezzo più alto però, ha una resa più professionale e soprattutto si conserva meglio in qualsiasi situazione ambientale.
L’inchiostro dye based è invece perfetto per chi desidera creare stampe fotografiche con carta lucida o fotografica e ha prezzi leggermente più bassi ma come abbiamo accennato precedentemente anche questo può avere dei punti a sfavore.